La Scoliosi

E' un'affezione dell'apparato osteoarticolare della colonna vertebrale (disformismo) che consiste nello spostamento sui tre piani di movimento: laterale su un piano frontale (inclinazioni), anteriore sul piano sagittale (ipercifosi e iperlordosi) e di una rotazione sul piano trasverso (asse longitudinale).

Il termine infatti appropriato è rotoscoliosi, e vengono classificate in base a diversi parametri:

  • l'età di insorgenza
  • la sede della curva
  • il grado di cirvatura
  • l'età della malattia.

Le scoliosi possono essere idiopatiche (88% dei casi) ossia non se ne conosce la causa, oppure congenite quando sono conseguenti alla nascita o a patologie acquisite.
In base all'èta di insorgenza, la scoliosi si suddivide in infantile (1-7 anni), giovanile (7-10 anni) e dell'adolescenza (10-15 anni).

Considerando che l'aggravamento di una scoliosi avviene in corrispondenza dell'accrescimento staturale del soggetto, quelle infantili (comunque rare) sono le peggiori, in quanto il piccolo paziente ha un ritmo di peggioramento della patologia direttamente proporzionale al ritmo della crescita.
La sede della scoliosi è cervicale quando parliamo del tratto superiore della colonna, dorsale quando  è carico del tratto dorsale e lombare quando è a carico della parte bassa.

Non è detto poi che la deviazione scoliotica sia a carico solamente di un tratto della colonna; nelle scoliosi ad “S Italica” per esempio, abbiamo una scoliosi che interessa due tratti contigui con unversione della curva in un punto specifico che si chiama “fulcro”.

Abbiamo così le scoliosi dorso-lombari, le cervico dorsali, in cui abbiamo la convessità di un tratto che si contrappone alla concavità dell'altro (con appunto il cambio nella zona del fulcro).
Il grado di curvatura oltre il quale si considera la comparsa della patologia è 10° Cobb, in questi casi è quasi sempre asintomatica. Nell'età aduta invece si considerano 30° gradi Cobb quelli in cui c'è l'esordio della sontomatologia dolorosa, e 50° Cobb sono invece la soglia di tenuta strutturale della colonna, oltre i quali c'è indicazione al trattamento chirurgico, indicato anche per prevenire complicanze organiche a livello polmonare e cardiaco.
L'età della malattia nel paziente determina la comparsa ed il peggioramento di patologie legate ai vari organi in sofferenza: parliamo di eventuali complicanze cardio circolatorie e polmonari, in quanto gravi deviazioni dall'asse fisiologico di movimento provocano l'alterazione di certe funzioni vitali. Consideriamo poi l'invecchiamento osseo e quindi sia il grado di artrosi ed osteoporosi su una colonna che ha lavorato con carichi alterati per anni che quindi prima o poi sosterrà delle problematiche relative a squilibri funzionali (vedi crolli e scivolamenti vertebrali).

SINTOMI
In base all'età del paziente, in questo caso bambino, parliamo di segni evidenti di alterazioni della postura, come lo slivellamento del bacino e delle spalle, l'aspetto pendente da una parte, fianchi non armoniosiecc. In età giovanile ed adulti si instaurano i processi infiammatori che sono la causa di sintomi dolorosi alle varie parti della colonna: parliamo di lombalgie, lonbosciatalgie, cervcalgie, torcicollo e tutte quelle algie che derivano da un alterato funzionamento della colonna.
Sintomi secondari sono poi quelli che provengono da sofferenze nei vari distretti organici: non rari problemi intestinali, così come patologie cardiache e polmonari.

Di solito perché quando la deviazione scoliotica diventa importante compromette, per contiguità, anche se solo parzialmente il corretto funzionamento degli organi contenuti all'interno della cassa toracica e del tronco in genere.

COME VIENE DIAGNOSTICATA
La scoliosi viene diagnosticata dal medico specialista (ortopedico in genere, fisiatra oppure pediatra), che a seguito delle visita e dopo aver consultato gli esami strumentali consiglia il percorso medico chirurgico e riabilitativo più adatto.
L'esame strumentale per eccellenza è la radiografia che viene fatta in toto sul rachide, in 2 proiezioni anteriore e laterale (a meno che non si supponga qualche altra patologia che indurrà a fare degli scatti anche in altre proiezioni). Si effettua una rx anche in posizione supina per escludere gli effetti della forza di gravità silla curva scoliotica.
L'interpretazione delle radiografie permette di classificare la scoliosi in base ai gradi di deviazione (Cobb) ed in base alla chiusura o meno dei nuclei di ossificazione delle cartilagini (Risser).
Dalle radiografie innanzitutto si può capire se trattasi di scoliosi vera (rotazione delle spinose vertebrali attorno all'asse longitudinale) oppure di una deviazione che laterale senza rotazione delle sponose.

Il medico, il neurochirurgo, il fisioterapista specializzato in problemi di colonna, effettuano una valutazione posturale approfondita, classificheranno tipo di scoliosi e proporranno il percorso terapeutico più adatto.
La valutazione verrà fatta in posizione eretta, facendo piegare poi il paziente in avanti e disteso poi su lettino. Si valuta così quanto del problema è a carico della colonna e quanto eventualmente a carico di una non poco frequente dismetria degli arti inferiori.
Di solito all'esame radiografico ed alla visita medica, viene richiesta anche una risonanza magnetica ove ci siano sintomi irradiati o che possano far pensare a patologie a carico dei tessuti molli (ernie, stenosi, ecc),

RIMEDI

I cardini del trattamento delle scoliosi sono:

  • fisioterapia;
  • corsetti e busti gessati;



  • chirurgia;
  • attività fisica;
  • correzione stile ed abitudini di vita.

La fisioterapia ed i vari percorsi terapeutici sono la base del trattamento per la scoliosi fino a 50° Cobb, oltre i quali è previsto l'intervento chirurgico.
Variano in funzione dell'età del paziente, ma sicuramente il comune denominatore è la ginnastica correttiva, che a volte si trasforma in ginnastica posturale secondo le più consolidate metodiche in uso (Mézières, Souchard, back school ecc).

Nell'adolescente e nell'adulto che sviluppa la sintomatologia dolorosa si seguono percorsi terapeutici che prevedano anche terapie fisiche e trattamenti manuali come:

  • tecarterapia;
  • laserterapia;
  • elettroterapie;
  • massoterapia (antalgica e decontratturante);
  • kinesiterapia;
  • l'osteopatia, ecc.

Nelle scoliosi meno gravi (al di sotto dei 20°) è fondamentale poi il monitoraggio, cioè i controlli periodici, per verificare se la scoliosi è progressiva. Nelle curve di media gravità (dai 20 ai 45°) si utilizzano i corsetti ortopedici, preceduti da correzione con busti gessati (per 45-90 gg) nelle forme più rigide.

METODO DI RECUPERO “FISIO EUR - 5 FASI”

1^ fase: Controllo del dolore.
L'utilizzo dei mezzi fisici è una valida alternativa ai presidi farmacologici (ove indicati), e consentono la riduzione e la gestione del dolore. Si effettuano sedute plurisettimanali in base alla gravità del problema:

  • tecarterapia;
  • ultrasuonoterapia (anche nella versione cryo);
  • ipertermia;
  • laserterapia yag;
  • applicazione impacchi di calore (tepore) per pochi minuti
  • utilizzo di corsetti contenitivi per alcune ore al giorno.

2^ fase: Recupero dell'articolarità e della flessibilità.
Viene utilizzato un prudente protocollo di intervento manuale del terapista e di esercizi volti al recupero del movimento della zona interessata dal problema, senza correre il rischio di riacutizzare il processo infiammatorio. Si effettua:

  • cauta kinesiterapia;
  • esercizi di mobilizzazione;
  • esercizi di ginnastica correttiva;
  • terapia manuale;
  • kinesio taping;
  • seduta osteopatica.

3^ fase: Recupero della forza e della resistenza muscolare.
Questa è la fase in cui si rinforza la componente muscolare, con esercizi di tipo isometrico, concentrico ed eccentrico, perché il muscolo diventi non solo forte ma anche capace di reagire alle tensioni e proteggere l'articolazione. Le sedute sono plurisettinamali e comprendono:

  • ginnastica posturale individuale;
  • Energia Vibratoria Muscolare (EVM);
  • massoterapia decontratturante;
  • kinesio taping;
  • esercizi di rinforzo della muscolatura paravertebrale
  • esercizi per la CORE - Stability.

4^ fase: Recupero della coordinazione.
Un'affezione del sistema muscolo scheletrico altera il sistema di percezione del corpo nello spazio e del movimento. In questa fase si eseguono sedute mirate al recupero di queste funzionalià che risultano fondamentali nella prevenzione di eventuali ricadute:

  • sedute di ginnastica posturale;
  • esercizi di controllo propriocettivo dei diversi segmernti della colonna;
  • idrokinesiterapia;
  • massoterapia decontratturante.

5^ fase: Recupero della gestualità quotidiana.
Al paziente viene suggerito un programma terapeutico finalizzato al recupero delle funzioni normali, si studia pertanto il suo stile di vita e si riproducono esercizi con movimenti utili quotidiani:

  • metodo dell'approccio sequenziale e progressivo (ASP);
  • nuoto;
  • esercizi della quotidianità;
  • osteopatia.

CONCLUSIONI

Si consiglia sempre di fare almeno 1 ora al giorno di attività fisica, soprattutto perché la perdita del tono muscolare e l'assunzione di posture troppo comode e scorrette, consntono il subdolo progredire della patologia.
La correzione dello stile di vita e l'assunzione di posture corrette sono elementi fondamentali del percorso terapeutico, perché tenuto conto che dalla scoliosi non si guarisce, la salute del paziente dipenderà direttamente dall'impegno che egli produrrà per apportare questi cambiamenti.
Fisio Eur, grazie alla sua esperienza ventennale del settore, propone dei percorsi specializzati per ogni pazinete, con protocolli di trattamento sempre specifici, seguendo il paziente anche a distanza, e fino al suo completo reinserimento sociale e lavorativo.

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