Cicatrici e ferite l'approccio della Fisioterapia Dermatofunzionale

Cosa sono le cicatrici

Sono formazioni di tessuto fibroso che si manifestano a seguito della proliferazione del derma e dell'epodermide, nel tentativo di ricostruire i tessuti lesionati accidentalmente o chirurgicamente.
Infatti il danneggiamento dei diversi strati della cute comporta una serie di fenomeni come l'infiammazione e la successiva contrazione della ferita con la formazione di nuovi vasi sanguigni e la deposizione di un neo tessuto, ad opera dei fibroblasti, costituito da microfibrille di collagene.

Le cicatrici possono essere classificate in base a diversi paramentri:

Rispetto all’evoluzione:

  • Normale: la ferita è liscia, di colorito più chiaro (ipocromica), priva dei comuni annessi cutanei (peli, ghiandole sebacee e sudoripare) in quanto il tessuto di riparazione è di origine fibrotica.
  • Atrofica: riparazione di scarsa qualità, i margini sono variamente distanziati con il rischio di riapertura a seguito di traumi o trazioni; presente in pazienti predisposti, con patologie sistemiche o in quelli che non hanno eseguito una terapia corretta.
  • Ipertrofica: presente di solito nelle ferite legate alle articolazioni. Il tessuto fibroso si genera in grande quantità formando una cicatrice rilevata e dolente, che può limitare i movimenti articolari, ma tuttavia resta nei confini della lesione.

  • Cheloide: è il risultato di una sovrapproduzione di collagene nel corso della guarigione patologica di una ferita che va molto al di la dei confini della ferita. Origina per cause sconosciute e che dipendono sia dalla predisposizione individuale sia anatomica.

Rispetto al piano cutaneo: 

  • Piana
  • Depressa
  • Rilevata

Rispetto alla funzione:

  • Senza limitazioni funzionali
  • Con limitazioni funzionali (di tipo retraente che determinano poi delle contratture che limitano di conseguenza il movimento con la pelle rimane grinzosa)

Rispetto al tempo:

  • Cicatrici immature
  • Cicatrici mature

Il ruolo della FDF nel trattamento delle cicatrici

Essendo un'area di prestazione fisioterapica che assiste pazienti con disfunzioni del sistema tegumentario, consente il recupero ed il ripristino delle alterazione estetiche e dell'autostima.
Nel caso delle ferite, agisce sulla zona interessata dalla lesione con tecniche fisioterapiche appositamente studiate e mirate ad una cicatrizzazione rapida ed efficiente (evitando la formazione di processi ulcerativi), favorendo un rapido ritorno alla vita quotidiana.

Il processo di guarigione si estrinsega attraverso 3 fasi:

  • la fase infiammatoria, immediatamente successiva al trauma, serve a distruggere e a rimuovere l'agente aggressivo e a innescare il processo riparativo del tessuto;
  • la fase proliferativa, le cellule epiteliali producono una fitta rete di capillari ai margini della ferita che consente il nutrimento dei nuovi tessuti;
  • la fase di rimodellamento (a lungo termine), in cui la matrice extracellulare si stabilizza con andamento dalla periferia al centro della cicatrice (deposizione di collagene)

Le cicatrici possono essere inoltre:

  • aperte;
  • chiuse.

TRATTAMENTO DELLE CICATRICI E FERITE

Dobbiamo dividere i percorsi terapeutici in base al tipo di lesione/cicatriche che abbiamo.

Nel caso delle aperte, il protocollo di trattamento prevede:

  • ultrasuoni (300 – 3000 Hz), favoriscono la guarigione del tessuto grazie all'effetto vibrante piezoelettrico sulle componenti molecolari, quali le proteine, per la sintesi del collagene.
  • Microcorrenti rettangolari (0- 600 mh, 0,5 hz, 50 minuti), per la stimolazione della sintesi proteica, e la crescita delle fibre collagene. Ha un'azione battericida ed antinfiammatoria
  • laser (lunghezza d'onda tra 650 – 680 nm, potenza sopra i 40 mw), durata del trattamento in base all'estensione della cicatrice e dalla taglia di potenza dell'applicatore. L'effetto della luce laser è quello di stimolare la produzione di collagene alterando la sintesi del DNA, aumentando la riepitelizzazione del tessuto.
  • LED (diodi ad emissione luminosa), la fotostimolazione agisce sulla permeabilità della cellula stimolando la produzione di ATP, collagene ed elastina; ha un'azione antimicrobica ed antinfiammatoria che la rende utile anche in altri ambiti operative,
  • magnetoterapia, soprattutto i campi elettromagnetici pulsati (PEMF) a bassa frequenza che hanno un'azione diretta su infiammazione e dolore, stimolando gli effetti biologici della guarigione tissutale; ciò avviene perché i campi mangetici stimolano l'orientazione molecolare, l'attività enzimatica,l'interazione ossigeno-substrato, la sintesi di collagene, la produzione di endorfine, l'inibizione dei radicali liberi e l'aumento della mitosi cellulare.

Le cicatrici chiuse sono classificate in:

  • atrofica, lesione piatta, depressa, discromica;
  • ipertrofica, discromica, fibrotica e sporgente e limitata dall'iniziale processo di cicatrizzazione; regredisce spontaneamente e non riappare se tolta;
  • cheloidiana, in rilievo, dura, liscia e lucida, di colore rosso – roseo – biancastra (in base all'età) con eventuale dolore e/o prurito; tende a recidivare se tolta, ha una eziologia congenita ed ormonale.

Trattamenti efficaci messi appunto in FDF comprendono:

  • gli ultrasuoni (50 Hz – 1,2 w/cm² – 3 Mhz), da utilizzare in modalità pulsata nella fase iniziale (;
  • massaggio, che rende efficiente la circolazione locale e sistemica. L'effetto principale è diminuire le aderenze attraverso varie manualità: si debbono massaggiare i tessuti verso tutti i piani di movimento, anche trasversale, scollare i piani di scorrimento, pressare il tessuto in sofferenza ed ischemizzarlo (tecnica fatta 6 volte x 30 secondi);
  • vacuumterapia, attraverso pressioni negative alternate all'aspirazione con effetto meccanico sul tessuto connettivo;
  • elettroterapia, come la corrente galvanica e la ionoforesi per la grande capacita ionizzante.
  • Tecarterapia capacitiva(radiofrequenza tra 0,3 – 1,25 Mhz), viene utilizzata nel trattamento delle fibrosi cicatriziali per ammorbidire il tessuto cicatriziale e riassorbire il tessuto fibroso. Il calore prodotto induce lo snaturamento del collagene e la formazione di quello nuovo.
  • Kinesio taping, al 50% della sua tensione, consente di aumentale lo spazio interstiziale, aumenta il drenaggio venoso e quello dei capillari linfatici;



  • onde d'urto, stimolano la produzione enzimatica.

CONSIDERAZIONI SUL TRATTAMENTO

Il trattamento deve essere effettuato solamente dopo 45 giorni.
In caso di fibrosi persistente il trattamento deve comprendere tecar e massaggio manuale del tessuto connettivo.
L'ultrasuono ha un ottimo effetto curativo su una fibrosi nuova, mentre la tecar lo ha su una   vecchia; inoltre le due terapie non vanno mai somministrate nella stessa seduta.
La tecar va fatta solo se la cicatrice non è infiammata, ad una bassa temeperatura e frequenza.

Esempio di trattamento cicatrice (sedute trisettimanali) . Dopo 45 giorni.

  • Assumere 1 gr di vitamina C e collagene idrolizzato 5 giorni prima del trattamento (poi si assume solamente il giorno della seduta);

  • Massoterapia connettivale;
  • Tecarterapia (37° fibrosi, 40° flaccidità);
  • Ultrasuono (50 Hz – 1,2 w/cm²),alternata alla tecar;
  • Applicazione taping (50% tensione, più strati se ipertrofica);
  • Onda d'urto (se profonda).

Le ferite e le cicatrici trattate con la fisioterapia evolvono sicuramente meglio, ancora di più se vengono gestite in maniera preventiva sia dal fisioterapista sia dall'equipe medica che segue il paziente,

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