Valutazione Integrata, appoggio plantare e schema del passo

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I piedi sono l'unico punto di appoggio al terreno del nostro corpo, ma sono solamente l'ultima parte della catena muscolo-scheletrica che ci sostiene e che ci consente di svolgere la nostra vita in posizione eretta.

Grazie al nostro sistema propriocettivo ogni essere sviluppa una serie di azioni posturali che mirano a conservare l'equilibrio ossia il miglior rapporto tra il soggetto e l'ambiente che lo circonda; ne deriva che il corpo sia in fase statica sia in fase dinamica, assume un equilibrio ottimale a seconda degli stimoli ambientali che riceve e del programma motorio che adotta.

In base a quanto detto, alterazioni dell'appoggio plantare così come della corsa, possono perturbare gravemente il nostro equilibrio e costringere il nostro organismo a mettere in atto una serie di compensi che alla fine portano però allo sviluppo di qualche patologia (come per esempio fasciti plantari, tendinopatie inserzionali, dolori alla colonna ecc).

Come si valuta l'appoggio?

Da anni oramai si studia l'appoggio plantare con varie metodologie e tecnologie. Anni fa si usava ancora il sistema impronta plantare e tecnico ortopedico che confezionava manualmente l'ortesi al paziente, ma il problema è che quella valutazione era solamente una fotografia ”del momento” dell'appoggio del paziente, e non una media ponderata del suo equilibrio.

Oggi ci sono sistemi computerizzati che utilizzano dei software complessi che fanno uno studio specifico dell'appoggio del piede, ne estrapolano dei valori che sono il risultato dinamico di una serie di interazioni posturali che vengono fatte durante tutta la durata dell'esame in questione.

Oggi l'indagine biometrica posturale (o baropodomentria) consente di studiare sia la fase statica dell'appoggio, sia la fase dinamica, consentendo al tecnico ortopedico di costruire al computer una ortesi plantare su misura più adeguata alle esigenze del paziente.

Come si valuta la camminata e la corsa?

Totalmente differente dall'appoggio plantare in condizioni di staticità, è la fase dinamica del passo e soprattutto la corsa.

Per studiare queste due modalità (in realtà la fase dinamica si può valutare anche con l'esame baropodometrico), si prevede l'utilizzo di apparecchiature concettualmente differenti.

Podosmart (Gait analysis) è un programma computerizzato che permette la valutazione clinica dei pazienti che soffrono di problemi alla mobilità. E' composta da solette propriocettive che vengono indossate dal paziente, e da una applicazione web che permette di misurare obiettivamente la marcia e la corsa in condizioni reali ed a tutti i livelli.

Perché la valutazione integrata?

L'appoggio statico, la deambulazione e la corsa sono 3 condizioni molto differenti.

Per una corretta valutazione di tutte queste condizioni, dobbiamo necessariamente effettuare entrambe gli esami, ottenendo dei risultati clinici oggettivi ed appropriati per la problematica del paziente.

Tutti sono potenziali pazienti, perché tutti hanno dei problemi all'appoggio, solo che in molti non lo sanno, proprio perché non hanno dolori e per questo il loro sistema nervoso riesce a mettere in atto dei compensi tali da consentirgli di non avere problemi.

Per questo motivo effettuare una valutazione completa deve essere considerata una forma di prevenzione contro le patologie più comuni dell'apparato locomotore.

Quali pazienti possono fare questa valutazione integrata?

E' rivolta a tutti i pazienti che hanno dei dolori e che non ne capiscono la natura, e comunque a tutti coloro che vogliono conoscere le strategie posturali che il proprio corpo a messo in atto ed effettuare una prevenzione sulle patologie correlate più comuni.

Come avviene tutto ciò? 

La valutazione dell'esame completo viene fatta dagli specialisti dello staff di Fisio Eur, a seguito della quale si può anche consigliare il confezionamento dell'ortesi plantare su misura.

Inoltre, se previsto, si effettua un ciclo per la riabilitazione dello schema del passo che altrimenti continuerebbe ad essere alterato e secondario a problemi di appoggio che solo in parte possono essere risolti con il plantare.

Questo perché se ho un appoggio alterato posso mettere un plantare e migliorarlo, ma se è il passo o la corsa che lo sono il plantare non li può correggere, in quanto è il nostro organismo che va rieducato alla corretta esecuzione del movimento.

Quindi sia la valutazione sia la rieducazione eventuale debbono essere tra di loro integrate, per raggiungere obiettivi e risultati certi e duraturi.

 

D.O. & fkt Pietro Fabio Roccasalva

 

 

 

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